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Rivalse: quando un dettaglio puo’ fare la differenza

Spesso nella nostra vita quotidiana ci capita di imbatterci in situazioni nelle quali non abbiamo accesso, per impossibilità o nostra negligenza, a delle informazioni importanti.

Si può trattare dei dettagli di un contratto, ad es. per l’acquisto di un abbonamento ad una rivista o per fruire dei servizi di telefonia, o di come sono preparati i pasti che consumiamo al ristorante fino a come fare per restituire un vestito difettoso comprato nel periodo dei saldi.

Molte volte non entrare nei dettagli di uno di questi argomenti ci permette di prendere decisioni più veloci e più a cuor leggero, contando sul fatto che andrà tutto bene.

Ma se così non fosse?

Ti è mai capitato di dover sporgere un reclamo verso la tua banca o la tua compagnia telefonica per un disservizio o un costo di cui non eri a conoscenza e sentirti dare delle risposte come “è tutto scritto nel contratto”, “il suo abbonamento non prevede questa garanzia” o ancora “ci deve pagare per questa spesa, il contratto è così”?

Se la risposta è si allora ti consiglio di controllare subito la tua polizza auto.

Esiste infatti la possibilità che in caso di incidente stradale la tua compagnia, dopo aver liquidato il danneggiato, venga a chiederti dei soldi.

Hai capito bene, il pagamento del premio annuo potrebbe non essere l’unica occasione in cui devi dare dei soldi alla tua assicurazione.

Potresti sentirti dire “caro cliente, hai causato un incidente, noi abbiamo pagato i danni alle vetture ed alle persone coinvolte, ma ora tu ci devi restituire una parte di quanto abbiamo speso per colpa tua”.

Si tratta del DIRITTO DI RIVALSA: cioè il diritto della società, scritto nero su bianco sul tuo contratto di assicurazione, di chiederti un contributo al risarcimento.

In realtà molto spesso tale diritto non è nemmeno riportato sul contratto che ti viene consegnato ma è richiamato nelle condizioni generali di polizza, e spesso il fascicolo informativo non ti viene nemmeno consegnato e non ti viene dato il tempo di sfogliarlo e decidere in modo sicuro come assicurarti e quali garanzie inserire in polizza.

Ecco che allora tu esci dall’agenzia convinto di essere tutelato ma potresti scoprire poi in caso di incidente che ci sono delle limitazioni ed esclusioni al risarcimento da parte della tua compagnia assicurativa.

E sicuramente non è bello ritrovarsi a dover sborsare due, tre, cinque mila € dopo aver fatto un incidente, e magari essere così costretto a rinunciare alle vacanze estive o a quel viaggio per il quale stai risparmiando da mesi.

Oltre al danno la beffa, verrebbe da dire.

Già, perchè se causi un incidente ti vedrai sicuramente costretto a spendere dei soldi per riparare la tua auto, quasi sicuramente ti vedrai aumentare il premio di polizza l’anno successivo (a meno che tu non abbia inserito nella polizza la garanzia “bonus protetto” di cui ho già parlato in un altro articolo del blog) e senza protezione dalle rivalse dovrai pure contribuire alla riparazione degli altri veicoli tirando fuori soldi di tasca tua.

Sono diverse le situazioni nelle quali la tua compagnia si può rivalere su di te.

Le più comuni sono legate al rispetto delle norme relative all’abilitazione alla guida, alla revisione ministeriale del veicolo, o quando dimentichi di rinnovare la patente appena scaduta.

Ma ci sono anche altri tre casi che potrebbero inguaiarti e che sono i più frequenti:

  • guida in stato di ebbrezza alcolica
  • danni subiti dai terzi trasportati, per trasporto non in conformità alle norme di legge
  • veicolo guidato da persone sotto l’influenza di sostanze stupefacenti o psicotrope.

Posto che il rispetto delle norme del codice civile deve essere sempre un dovere per chiunque si metta alla guida di un qualsiasi veicolo, sono sicuro che anche a te è capitato di trasportare persone che non indossassero le cinture di sicurezza.

Soprattutto sui sedili posteriori.

Quello è un tipico esempio di trasporto non conforme alle norme di circolazione. E’ una situazione che in caso di incidente farebbe scattare il diritto di rivalsa della tua compagnia.

Un altro caso, più comune di quello che si pensi, è il trasporto di bambini senza i necessari dispositivi di sicurezza ed il giusto seggiolino. Magari perchè “tanto devo fare solo pochi metri per andare a prenderlo a scuola, cosa vuoi che succeda?“

Beh, può succedere che in caso di incidente la compagnia eserciti il suo diritto di rivalsa e ti costringa a pagare qualche migliaio di euro.

Attenzione anche alle sostanze stupefacenti/psicotrope. Sappiamo tutti che non si possono assumere droghe e mettersi alla guida. Non c’è bisogno di ribadirlo. Ma le sostanze psicotrope? Cosa sono? Sono sostanze che agiscono sulle funzioni psichiche, magari con l’obiettivo di curare una malattia, ad esempio la depressione. Anche la loro assunzione ti espone al rischio di applicazione della rivalsa assicurativa in caso di incidente. C’è tanta gente che assume regolarmente questo tipo di farmaco ma non è neppure informata della possibile azione di rivalsa…

Nemmeno l’alcol ovviamente va d’accordo con la guida dei veicoli. Basta poco per sentirsi dire che il tasso alcolemico è superiore al limite consentito dalla legge e quindi rischiare di non essere adeguatamente coperto dalla tua assicurazione in caso di incidente stradale. Per i neopatentati il tasso di tollerato è addirittura zero.

Ecco allora l’importanza di inserire in polizza la rinuncia al diritto di rivalsa da parte della compagnia. Bastano pochi euro l’anno per stare più sereni ed avere la certezza di dover sborsare dei soldi solo al momento del pagamento del premio. A tutto il resto ci penserà la tua assicurazione.

CAI: il modulo da compilare in caso di incidente.

Uno dei principali problemi che gli assicurati riscontrano è la gestione del sinistro. Soprattutto quando si tratta di incidenti stradali.

Un pò per l’emotività del momento, un pò per mancanza di informazioni, spesso si commettono in buona fede degli errori che possono pregiudicare l’ottenimento del giusto rimborso.

I più sanno che devono compilare il modulo di Constatazione Amichevole di Incidente (CAI) ma spesso non sanno nemmeno da dove cominciare perchè non hanno mai fatto un incidente o perchè nessuno gli ha mai spiegato come fare.

Vediamolo assieme.

Come vedi dalla foto il modulo è diviso in diverse parti.

Nella prima, in alto, vanno riportati i primi dati del sinistro: data e luogo di accadimento. Non dimenticare mai di inserire l’anagrafica, comprensiva di numero telefonico, di eventuali testimoni perchè potrebbero esserti utili in caso di divergenza di interpretazione del sinistro da parte dei soggetti direttamente coinvolti e delle loro compagnie assicurative.

Più sotto ci sono tre colonne.

In quella blu, dovrai inserire i tuoi dati. Quelli anagrafici, quelli che identificano la tua assicurazione e quelli che identificano il conducente del veicolo al momento del sinistro.

Stessa cosa dovrà fare la controparte nella colonna gialla.

Come vedi il modulo CAI è predisposto per incidenti tra due veicoli per cui se ci fossero più veicoli andrebbero compilati più CAI. Ad esempio se l’incidente riguarda tre auto bisognerà compilare due moduli CAI.

Nella parte bassa delle due colonne blu e gialla è riportato un disegno che puoi sfruttare per indicare il punto in cui i veicoli hanno subito dei danni. E centralmente puoi anche inserire di tuo pugno un disegno per descrivere la dinamica del sinistro.

Più sotto ancora trovi una sezione “osservazioni” dove puoi scrivere liberamente quello che ritieni utile per la gestione del sinistro.

La colonna centrale è forse quella meno conosciuta e utilizzata dai più ma è anche quella che permette di ottenere più velocemente ed in maniera corretta il risarcimento del danno.

Consta infatti di una serie di opzioni per descrivere la dinamica del sinistro.

Dovrai barrare quella che ritieni descriva più correttamente il sinistro.

In realtà dovrai barrarne due: una relativa al tuo veicolo e una relativa al veicolo della controparte.

Ad esempio se il veicolo A uscendo in retromarcia da un parcheggio urta un veicolo fermo, si dovrà barrare l’opzione 14 per il conducente del veicolo A (retrocedeva) e l’opzione 1 (in fermata / in sosta) per il veicolo B. In tal modo sarà evidente che la colpa è interamente del conducente del veicolo A e si potrà procedere in tempi molto rapidi e senza contestazioni al risarcimento del danno.

Soprattutto se ci sono entrambe le firme dei conducenti in fondo alla colonna centrale. Quelle firme fungono da certificazione della dinamica dei fatti.

Nel caso invece ci sia discordanza sull’attribuzione di responsabilità, oppure la controparte non voglia firmare il CAI o per qualche motivo non ti sia stato possibile raccogliere la sua firma, la cosa migliore da fare è comunque compilare il CAI con la tua versione dei fatti, la tua firma, i dati dell’eventuale testimone e presentarlo appena possibile alla tua agenzia.

L’utilizzo del modulo CAI serve anche a evitare spiacevoli sorprese se la controparte non è corretta al 100% nei tuoi confronti.

Due in particolare.

Può capitare che, soprattutto chi si sente in torto, con la scusa della fretta rimandi la compilazione del CAI ad un momento successivo. Attenzione perchè potrebbe essere un modo per svincolarsi da te e presentare un CAI monofirma alla propria compagnia stravolgendo a suo favore la dinamica dei fatti. È sempre bene procedere subito alla compilazione del modulo, anche se hai/avete fretta.

Se invece il danneggiante ti propone di riparare il veicolo senza interpellare le assicurazioni e tu accetti, ti consiglio comunque di compilare il CAI in via precauzionale, anche se poi non lo presenti subito in compagnia nel periodo in cui sei in attesa della riparazione del veicolo. Se effettivamente la controparte ti risarcisce correttamente puoi strappare quel modulo, altrimenti puoi tutelare i tuoi interessi e procedere con il normale iter di denuncia del sinistro.

Ricorda un’ultima cosa: il modulo CAI è predisposto in quattro copie.

Due per te e due per la controparte.

Una volta firmate non possono più essere corrette. Tieni per te le prime due copie: una resterà a te e l’altra andrà consegnata in agenzia per aprire il sinistro.

Tutela legale: una garanzia che non dovrebbe mai mancare nella tua polizza auto.

Ti è mai capitato di ascoltare un telegiornale la sera appena rientrato a casa? Magari dopo una lunga giornata di lavoro conclusa con un’ora di strada, traffico, ciclisti, auto, camion e pedoni? Hai mai notato quali sono le notizie che vengono lanciate per prime?

Te lo dico io.

Tralasciando la politica ed i fatti legati a grandi eventi sportivi e culturali, solitamente si tratta di casi di cronaca nera.

Incendi, furti, esplosioni, omicidi, incidenti stradali.

Già, incidenti stradali.

Quelli che causano ogni anno un numero impressionante di vittime, tra le 2.500 e le 3.300 secondo i dati ISTAT, e mediamente ancora più feriti, 250.000 ogni dodici mesi, sempre secondo i dati ISTAT.

Incidenti stradali che hanno comportato per le compagnie assicurative indennizzi per un ammontare superiore a 10 miliardi di euro!!!

Ti basta rifletterci un attimo e sono sicuro che anche tu ne ricorderai almeno un paio di clamorosi: l’investimento e uccisone dell’ex campione di ciclismo Rebellin, il bus precipitato da una scarpata in Spagna con a bordo più di 50 studenti, l’auto che fuori controllo sfonda la vetrina di una pasticceria a Monza, fino ai maxitamponamenti in autostrada che si verificano puntuali ogni anno con l’inizio delle vacanze estive.

Una sfilza di casi e dinamiche che dovrebbero farti riflettere su quanto sia facile essere coinvolti in un incidente e causare un danno da diverse decine di migliaia di euro. Milioni in alcuni casi.

E anche se sei attento alla guida ricorda, gli altri potrebbero non essere altrettanto bravi. La tua sicurezza in strada non dipende solo da te…

E quasi tutti i servizi del tg si concludono con le dichiarazioni alla stampa rilasciate dall’avvocato della vittima, ben deciso ad intentare causa contro chiunque ed a trascinarlo in tribunale.

Magari anche a ricorrere in appello se qualche giudice non dovesse soddisfare le sue richieste e finire poi in cassazione per affrontare il terzo e ultimo grado di giudizio.

Nessuno sa cosa succederà a priori e a chi verrà data ragione alla conclusione dell’iter giudiziario.

Di una cosa però puoi essere certo: appena iniziato quell’iter inizierà anche un vortice di spese giudiziarie fatte di parcelle, perizie, carte bollate, spese amministrative, spese dei periti, spese processuali e così via, fino a mettere assieme un lungo elenco di voci, ognuna delle quali costa diverse centinaia, se non addirittura migliaia di euro.

Ti sei mai chiesto cosa avresti fatto tu al posto del responsabile dell’incidente per il quale gli avvocati della controparte sono già sul piede di guerra?

O magari cosa succede se il semaforo diventa rosso mentre stai passando e finisci col subire un incidente grave?

Probabilmente anche tu ti affideresti ad un buon avvocato per “la difesa dei tuoi interessi in sede giudiziale ed extragiudiziale”, così direbbero i legali.

Magari gli avvocati stessi ti consigliano di farlo per riuscire a spillare qualche euro in più di indennizzo.

Quello però che non ti dicono è che nel frattempo sarai tu a dover spendere senza nemmeno avere la certezza di un risultato favorevole e senza riuscire a fare un conteggio preventivo del totale delle spese a tuo carico.

Ecco che allora, in caso di sconfitta in tribunale, la volontà di ottenere di più o semplicemente la necessità di doverti difendere davanti ad un giudice, possono diventare un terribile boomerang per il tuo conto in banca.

Pensa anche allo stress che ne deriva: hai causato un incidente e ferito una persona.

Vieni citato immediatamente e devi comparire in tribunale per difenderti e cominci un lungo iter giudiziario che potrebbe protrarsi anche per molti mesi, durante i quali vivrai nell’incertezza di non sapere ciò che succederà.

Nel frattempo hai già aperto il portafoglio per pagare il carrozziere che ha aggiustato la tua auto incidentata perchè comunque ti serve per andare a lavorare, non puoi farne a meno. Scade la polizza e ti ritrovi a perdere due classi di merito e quindi a pagare un premio più alto. Intanto il tuo avvocato ti dice che ci sono da sborsare i soldi per quella perizia e per presentare il ricorso in tribunale.

Il gruzzoletto dei tuoi risparmi, che avevi costruito faticosamente nel corso degli anni, comincia a scendere inesorabilmente. E più guarderai il tuo conto in banca scendere e più ti chiederai come avresti potuto fare per evitare di cacciarti in quella situazione.

Vorresti riavvolgere il nastro del tempo e tornare indietro, magari fino all’istante prima di decidere di passare comunque da quel semaforo mentre diventava rosso. Purtroppo però non esiste nessuna macchina del tempo miracolosa.

E se esistesse ti consiglierei di tornare ancora un pò più indietro, fino al giorno in cui sei entrato in agenzia per stipulare o rinnovare la tua polizza auto.

E se fossi lì con te ti direi di inserire in polizza anche la garanzia tutela legale.

Ti starai chiedendo a cosa serva.

Beh, riprendiamo la nostra macchina del tempo e torniamo al momento in cui hai causato un incidente. Questa volta però nella tua polizza è presente anche la tutela legale. Ed ecco che tutto cambia. Ecco che hai una maggiore serenità nell’affrontare quell’imprevisto perchè sai che la tua compagnia assicurativa coprirà anche le spese legali e non dovrai far altro che chiamare il loro numero verde o la centrale operativa preposta (ormai tutte le più valide compagnie assicurative hanno la loro) e farti assistere passo passo da chi ha alle spalle molti anni e ancor più numerosi casistiche di incidenti simili al tuo.

A questo serve inserire la tutela legale: a non trovarsi in difficoltà economica a seguito di incidente stradale o a non potersi affatto difendere in modo adeguato o con l’aiuto dei migliori professionisti perchè ti ritrovi momentaneamente a corto di soldi.

La società assicurativa infatti, in cambio di pochi euro all’anno spesi per acquistare la garanzia tutela legale, si farà carico, nel limite del massimale indicato nella polizza stessa, delle spese necessarie all’assicurato per la difesa dei suoi interessi in sede extragiudiziale e giudiziali.

Ecco alcuni dei casi compresi solitamente nella garanzia, quelli più frequenti o nei quali è più pericoloso imbattersi:

  • sostenere l’esercizio di pretese al risarcimento dei danni da circolazione a persone o cose per fatti illeciti di terzi
  • sostenere la difesa in procedimenti penali per delitti colposi e contravvenzioni relativi ad incidente stradale
  • assistenza nei procedimenti di dissequestro del veicolo assicurato, sequestrato a seguito di incidente stradale
  • sostenere la difesa in procedimenti penali per delitti dolosi o preterintenzionali conseguenti ad incidente stradale
  • proporre opposizione avverso sanzioni amministrative accessorie di ritiro, sospensione o revoca della patente in caso di violazione del Codice della Strada
  • assistenza nei casi di pirateria stradale e spese per eventuale investigatore necessario per l’identificazione del responsabile del fatto
  • assistenza nei procedimenti relativi alle casistiche in cui deve essere richiamato il fondo vittime della strada

Come hai potuto vedere sono molti i casi in cui ti può essere utile questa garanzia.

Ricorda anche che dal 2017 è cambiato il codice della strada e si sono inasprite le pene e complicate terribilmente le cose per chi causa un incidente nel quale rimangono seriamente ferite una o più persone.

Se vuoi dormire sonni tranquilli anche senza conoscere tutti gli aspetti di dettaglio di questo cambiamento nella normativa inserisci la tutela legale nella tua assicurazione auto e chiedi sempre il massimale più alto che la tua compagnia può offrirti.

Affrontare un processo civile e/o penale ed arrivare fino in cassazione potrebbe costarti anche qualche decina di migliaia di euro.

Infortuni del conducente: una garanzia di cui non puoi fare a meno.

Tutti i possessori di automobili sanno che per poter circolare sulle strade pubbliche devono prima assicurarle. E’ un obbligo che ci è stato imposto con l’entrata in vigore della legge n. 990 del 1969, che ha lo scopo di trasferire alla compagnia assicuratrice l’onere di dover risarcire economicamente i terzi danneggiati.

Ma chi sono i terzi danneggiati? Te lo sei mai chiesto?

Ce lo spiega in maniera indiretta l’art 129 del codice delle assicurazioni private, il testo di riferimento per tutte le assicurazioni, specificando che “NON è considerato terzo e NON ha diritto ai benefici derivanti dal contratto di assicurazione obbligatoria, il solo conducente del veicolo responsabile del sinistro”.

E’ un concetto ribadito in tutti i fascicoli informativi, di tutte le compagnie e per tutte le varie assicurazioni ed i mezzi assicurabili.

Se ne hai letto uno magari ti sarai imbattuto nella definizione di RCA che è il fulcro della assicurazione auto, ma forse non hai notato che nella definizione stessa il termine terzi è evidenziato o sottolineato.

Questo perchè, come dice anche il codice delle assicurazioni private, “NON è considerato terzo e NON ha diritto ai benefici derivanti dal contratto di assicurazione obbligatoria il solo conducente del veicolo responsabile del sinistro”.

E’ un concetto che ho già scritto qualche riga più su, lo ribadisco perchè è un passaggio molto importante.

Ma cosa significa concretamente tutto questo?

Semplice, il conducente del veicolo in caso di incidente stradale con colpa NON è protetto dalla sua assicurazione per le eventuali lesioni fisiche che dovesse subire.

Il che, tradotto in soldoni, significa che se causi un incidente e ne rimani ferito, dovrai pagare di tasca tua non solo le spese per riparare la tua auto ma anche tutte le spese mediche per rimetterti in sesto. Che si tratti di un semplice colpo di frusta o di una lesione più importante.

Fisioterapia, tutori, visite specialistiche, ecc. Potrebbero essere necessarie anche diverse migliaia di euro. Tutte spese che potrebbero andare ad intaccare il tuo conto in banca.

E che succede poi se l’incidente provoca una invalidità? Soprattutto se grave? I casi non mancano, basta leggere le cronache di tutti i giorni, in qualunque parte d’Italia.

Spesso tra le pieghe di questi articoli c’è anche l’SOS lanciato da chi ha subito un incidente invalidante o dai suoi famigliari, perchè hanno bisogno di un aiuto economico per poter continuare a vivere dignitosamente.

Ti sei mai soffermato a pensare a cosa succederebbe a te a e alla tua famiglia se dovessi farti male in un incidente stradale?

Se non fossi più in grado di andare a lavorare a causa di una banale distrazione alla guida che ti fa andare a sbattere ad alta velocità contro un albero?

Chi penserebbe a pagarti le spese mediche ed a mantenere i tuoi figli, pagargli gli studi, aiutarti con il mutuo e le spese di casa?

Fortunatamente una soluzione c’è.

Si tratta infatti di aggiungere qualche euro annuo alla tua polizza auto e stipulare anche la polizza “infortuni del conducente”.

Diverse sono le formule, ogni compagnia ha la propria.

Ma l’obiettivo è unico: tutelare il guidatore dagli eventi più impattanti sulla sua vita in caso di sinistro, in primis lasciare una capitale ai propri cari in caso di decesso e assicurarsi un congruo capitale in caso di invalidità permanente, con una protezione che aumenti gradualmente per i casi più gravi.

A questa tutela poi, in base alla tua situazione ed alla tua sensibilità assicurativa, puoi aggiungerne altre per avere ad esempio il rimborso delle spese mediche e le diarie per ogni giorno che dovrai portare il gesso o un collarino rigido o per ogni giorno che dovrai passare ricoverato in ospedale.

Voglio darti tre suggerimenti per valutare una buona polizza contro gli infortuni del conducente.

Prima però controlla se ti sei già assicurato contro questo rischio. Se si, bravo, fai parte di quella ristretta cerchia di persone che ha capito che è meglio rinunciare a qualche piccolo sfizio ed investire quei soldi nella propria tranquillità e nella sicurezza economica dei propri cari. Se invece non lo hai ancora fatto leggi bene questi tre suggerimenti prima di firmare la tua nuova polizza infortuni del conducente.

Suggerimento #1

Verifica chi sarà protetto dalla polizza

Prima ho parlato genericamente di infortuni del conducente, ma è bene prendere atto che sono diverse le formule proposte dalle compagnie. C’è la formula che tutela solo il contraente di polizza anche se non è l’unico in famiglia a guidare la macchina, quella che tutela chiunque guidi quello specifico veicolo e quella che protegge l’intero nucleo famigliare a prescindere da quante macchine abbia e da quale mezzo stia usando nel momento dell’incidente. Quali di questi casi ti si addice di più?

Suggerimento #2

Hai controllato se esistono limitazioni o franchigie? Alcune polizze infatti prevedono indennizzi solo in caso di morte oppure inseriscono delle franchigie che di fatto escludono i risarcimenti per i colpi di frusta, che sono gli eventi più probabili anche se meno dannosi economicamente. Tu, che copertura vuoi avere, completa o parziale?

Suggerimento #3

Il capitale inserito in polizza è adeguato alle tue necessità? Sottolineo con forza la parola tue. Sei TU che devi proteggerti, è giusto che sia TU a scegliere i massimali. Non sempre i pacchetti proposti dalle compagnie sono adatti a soddisfare le tue esigenze. Bisognerebbe sedersi ad un tavolo e parlarne più approfonditamente, ma se posso darti un consiglio chiedi un massimale alto soprattutto per il caso invalidità permanente, anche superiore a quello per il caso morte.

Se questi suggerimenti ti sono stati utili, se ritieni che questo articolo ti abbia fornito delle indicazioni utili per affrontare il traffico quotidiano con maggiore serenità allora ti resta solo una cosa da fare: chiama il tuo assicuratore e chiedigli un appuntamento per approfondire l’argomento.