Tutti i possessori di automobili sanno che per poter circolare sulle strade pubbliche devono prima assicurarle. E’ un obbligo che ci è stato imposto con l’entrata in vigore della legge n. 990 del 1969, che ha lo scopo di trasferire alla compagnia assicuratrice l’onere di dover risarcire economicamente i terzi danneggiati.
Ma chi sono i terzi danneggiati? Te lo sei mai chiesto?
Ce lo spiega in maniera indiretta l’art 129 del codice delle assicurazioni private, il testo di riferimento per tutte le assicurazioni, specificando che “NON è considerato terzo e NON ha diritto ai benefici derivanti dal contratto di assicurazione obbligatoria, il solo conducente del veicolo responsabile del sinistro”.
E’ un concetto ribadito in tutti i fascicoli informativi, di tutte le compagnie e per tutte le varie assicurazioni ed i mezzi assicurabili.
Se ne hai letto uno magari ti sarai imbattuto nella definizione di RCA che è il fulcro della assicurazione auto, ma forse non hai notato che nella definizione stessa il termine terzi è evidenziato o sottolineato.
Questo perchè, come dice anche il codice delle assicurazioni private, “NON è considerato terzo e NON ha diritto ai benefici derivanti dal contratto di assicurazione obbligatoria il solo conducente del veicolo responsabile del sinistro”.
E’ un concetto che ho già scritto qualche riga più su, lo ribadisco perchè è un passaggio molto importante.
Ma cosa significa concretamente tutto questo?
Semplice, il conducente del veicolo in caso di incidente stradale con colpa NON è protetto dalla sua assicurazione per le eventuali lesioni fisiche che dovesse subire.
Il che, tradotto in soldoni, significa che se causi un incidente e ne rimani ferito, dovrai pagare di tasca tua non solo le spese per riparare la tua auto ma anche tutte le spese mediche per rimetterti in sesto. Che si tratti di un semplice colpo di frusta o di una lesione più importante.
Fisioterapia, tutori, visite specialistiche, ecc. Potrebbero essere necessarie anche diverse migliaia di euro. Tutte spese che potrebbero andare ad intaccare il tuo conto in banca.
E che succede poi se l’incidente provoca una invalidità? Soprattutto se grave? I casi non mancano, basta leggere le cronache di tutti i giorni, in qualunque parte d’Italia.
Spesso tra le pieghe di questi articoli c’è anche l’SOS lanciato da chi ha subito un incidente invalidante o dai suoi famigliari, perchè hanno bisogno di un aiuto economico per poter continuare a vivere dignitosamente.
Ti sei mai soffermato a pensare a cosa succederebbe a te a e alla tua famiglia se dovessi farti male in un incidente stradale?
Se non fossi più in grado di andare a lavorare a causa di una banale distrazione alla guida che ti fa andare a sbattere ad alta velocità contro un albero?
Chi penserebbe a pagarti le spese mediche ed a mantenere i tuoi figli, pagargli gli studi, aiutarti con il mutuo e le spese di casa?
Fortunatamente una soluzione c’è.
Si tratta infatti di aggiungere qualche euro annuo alla tua polizza auto e stipulare anche la polizza “infortuni del conducente”.
Diverse sono le formule, ogni compagnia ha la propria.
Ma l’obiettivo è unico: tutelare il guidatore dagli eventi più impattanti sulla sua vita in caso di sinistro, in primis lasciare una capitale ai propri cari in caso di decesso e assicurarsi un congruo capitale in caso di invalidità permanente, con una protezione che aumenti gradualmente per i casi più gravi.
A questa tutela poi, in base alla tua situazione ed alla tua sensibilità assicurativa, puoi aggiungerne altre per avere ad esempio il rimborso delle spese mediche e le diarie per ogni giorno che dovrai portare il gesso o un collarino rigido o per ogni giorno che dovrai passare ricoverato in ospedale.
Voglio darti tre suggerimenti per valutare una buona polizza contro gli infortuni del conducente.
Prima però controlla se ti sei già assicurato contro questo rischio. Se si, bravo, fai parte di quella ristretta cerchia di persone che ha capito che è meglio rinunciare a qualche piccolo sfizio ed investire quei soldi nella propria tranquillità e nella sicurezza economica dei propri cari. Se invece non lo hai ancora fatto leggi bene questi tre suggerimenti prima di firmare la tua nuova polizza infortuni del conducente.
Suggerimento #1
Verifica chi sarà protetto dalla polizza
Prima ho parlato genericamente di infortuni del conducente, ma è bene prendere atto che sono diverse le formule proposte dalle compagnie. C’è la formula che tutela solo il contraente di polizza anche se non è l’unico in famiglia a guidare la macchina, quella che tutela chiunque guidi quello specifico veicolo e quella che protegge l’intero nucleo famigliare a prescindere da quante macchine abbia e da quale mezzo stia usando nel momento dell’incidente. Quali di questi casi ti si addice di più?
Suggerimento #2
Hai controllato se esistono limitazioni o franchigie? Alcune polizze infatti prevedono indennizzi solo in caso di morte oppure inseriscono delle franchigie che di fatto escludono i risarcimenti per i colpi di frusta, che sono gli eventi più probabili anche se meno dannosi economicamente. Tu, che copertura vuoi avere, completa o parziale?
Suggerimento #3
Il capitale inserito in polizza è adeguato alle tue necessità? Sottolineo con forza la parola tue. Sei TU che devi proteggerti, è giusto che sia TU a scegliere i massimali. Non sempre i pacchetti proposti dalle compagnie sono adatti a soddisfare le tue esigenze. Bisognerebbe sedersi ad un tavolo e parlarne più approfonditamente, ma se posso darti un consiglio chiedi un massimale alto soprattutto per il caso invalidità permanente, anche superiore a quello per il caso morte.
Se questi suggerimenti ti sono stati utili, se ritieni che questo articolo ti abbia fornito delle indicazioni utili per affrontare il traffico quotidiano con maggiore serenità allora ti resta solo una cosa da fare: chiama il tuo assicuratore e chiedigli un appuntamento per approfondire l’argomento.